Marquee
Exorciser
Era il 1973 quando nostro padre portò in casa per la prima volta un Computer.
E’ sempre stato un uomo con l’occhio avanti e un precursore dei tempi; oggi può sembrare tutto scontato ma vi garantisco che all’epoca dovette affrontare non poche battaglie per imporre quello che sarebbe diventato  un giorno il motore e l’anima del della tecnologia odierna.
Ricordo ancora le facili battute del tipo:
...ma a che cosa serve?
...e cosa te ne fai?
...trattamento dati?
...magazzino e contabilità???
...e coma fai a fare questo?
...e come fai a fare quello?
Insomma, non ebbe certo vita facile o appoggi morali sia da parte dei suoi soci che da parte dei suoi collaboratori.
A loro discapito però, bisogna dire che all’epoca non era da tutti poterne comprendere le potenzialità; faccio un esempio:

Vi presento il monitor da 4096 x 2048 16 milioni di colori contrasto 60.000:1 dell’epoca, o meglio, l’eccellenza dell’epoca:
EXORciser
Exorciser
Mpu Module
8k Ram Bank-Memory
1973 - MOTOROLA EXORciser
Classe: Sistema di Svilupopo
Modello: Motorola EXORciser
Microprocessore: Motorola MC6800
Frequenza: 1Mhz
Memoria: 64Kb Max (0,000064 Gb)
Il progetto Teletype è molto antecedente al progetto EXORciser, nasceva per la comunicazione attraverso una rete telegrafica fra Teletype e Teletype, meglio conosciuta come Telex.
Principalmente usata da grandi istituti e grandi aziende per la trasmissione di lettere e documenti ufficiali, era un progetto costosissimo che in pochi potevano permettersi.
Alla fine degli anni '60 nasceva dunque ASR-33, un modello più alla portata e che ben presto trovò largo impiego anche come terminale per computer, ma sempre tramite il lento protocollo Teletype o TTY (TTY era lo pseudonimo diTeleTYpe), la cui velocità era di appena 110 bps.
Verso la fine degli anni '70, i terminali TTY meccanici tramonterono sostituiti dai più performanti terminali VIDEO ma ancora senza alcuna opzione grafica; semplicemente erano VIDEO che sostituivano la CARTA e il protocollo il era sempre il TTY ma a 9600 Bps; comunque un primo passo verso le evolute interfacce moderne.
Gli anni '80, curiosity, vedranno anche il tramonto dei TELEX per i sempre più performanti FAX.
Tornando alla nostra TeleTYpe, ASR-33 era dotata anche di un lettore e perforatore di nastri a modulo continuo per il caricamento e il salvataggio di dati e programmi, orribilmente lenta però (anche per l'epoca), per caricare un Editor, un Compilatore e un File, occorrevano ben 15-20 minuti!
Ovviamente esistevano già sistemi più performanti, ma molto costosi, così Teletype, anche se non era stata progettata per questo, venne adottata a farne le veci.
La sua lentezza rappresentava però un grosso collo di bottiglia per gli sviluppatori dell'epoca fino a quando i Floppy Disk, già sul mercato da qualche anno, non divennero anche loro una tecnologia alla portata di tutte le aziende.
I primi computer da tavolo, come Motorola EXORciser, non avevano una scheda video incorporata, all'epoca ancora non esistevano e l'unico modo di interagire con essi era tramite le lenti telescriventi, finalmente sostituite qualche anno dopo da videoterminali RS232 o TTY e che porteranno le comunicazioni da 110 a 9600 Bps.
Motorola Library
16k Bank Memory RAM
I/O Module
1973 - TELETYPE Mod. ASR 33
1976 - MOTOROLA EXORdisk II
DUAL 8 INCH FLOPPY DRIVES 260 K
Teletype
TeleType ASR 33
ASR 33 - Perforatore
ASR 33 - Lettore nastro perforato
Teletype asr
Teletype asr
Nastro perforato
Tutte le apparecchiature riportate nelle foto che seguono, sono di nostra proprietà, e testimoniano non solo la storia dei primi computer da tavolo e il loro sviluppo, ma anche la storia di una piccola azienda che, per opera del suo fondatore Cesare Pagani, ha saputo fin dall'inizio comprenderne le potenzialità e di seguirne passo a passo con passione e dedizione il loro sviluppo fino ai tempi moderni.
Nasce così il nostro piccolo e personale "MUSEO del COMPUTER" che qui vi presentiamo.

N.B.
Le date riportate NON corrispondono alla nascita del modello, bensì alla data d'acquisto.
Exordisk
EXORdisk II
La guerra dei formati
Exordisk Testine
Exordisk
Exordisk
Si chiamava TELETYPE ed è stata un Master nel mondo dei primi sistemi di calcolo e sviluppo, dotata anche di lettore e perforatrice di nastri a modulo continuo per l’archiviazione e il caricamento di programmi, era un terminale completo.

Non dimentichiamo che nel ’73 i PC (Personal Computer) ancora non esistevano, anzi, non erano ancora neppure nati marchi famosi come Microsoft (con i suoi sistemi MS-Dos o Windows) ed Apple (con i suoi sistemi Mac). Nemmeno esistevano scuole o aziende preposte ad affrontare l’argomento, ed erano pochi anche gli ingegneri e le documentazioni che potessero insegnarti anche solo le basi dell’elettronica digitale.
Stessa cosa dicesi per INTERNET e FAX, che ovviamente nemmeno loro  esistevano, ed ogni documentazione doveva quindi essere reperita prendendo la macchina e girando fisicamente per il paese.
Insomma, i computer così come gli conosciamo oggi, all’epoca non esistevano nemmeno nell’immaginario, tanto meno oggetti oggi comuni come TELECAMERE A CCD o Terminali Video.
Potrete quindi immaginare lo scetticismo dell'epoca alla presentazione dei primi computer.

Ad ogni modo, dopo tanti sacrifici ed anni passati davanti al computer per carpirne strutture e linguaggi, nel 1977 finalmente la grande occasione; gli venne presentato un problema che richiedeva l’acquisizione di una immagine ed il riconoscimento della stessa per qualità.
Come fare? Con la comune tecnologia dell'epoca, ovvero fotodiodi, transistor e amplificatori differenziali, proprio non era possibile; dunque?
Non ricordo come fece, ero troppo giovane, ma un giorno si presentò con un CCD (all'epoca totalmente sconosciuti) collegato ad una scheda progettata e ralizzata da lui stesso, e con l’utilizzo punti e spazi riuscì a far apparire l’immagine del prodotto sia  monitor che su carta; affascinante!
Nonostante tutto però, gli allora vecchi soci incredibilmente ancora non credevano nel progetto, e fu così che prese la difficile decisione di proseguire da solo per la propria strada; nacque la SISTEL e il resto è storia.

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Hardware
Introduzione
EXORdisk: Capacità  2x260k (0,26 Mb o 0,00026 Giga o, se preferite, 0,00000026 Tera)

Oggi, le risorse di un computer moderno sono tali per cui se vediamo un file di dimensioni inferiore ai 10 MegaByte, non lo degniamo del ben che minimo interesse (a meno che non sia un nostro documento), anzi, normalmente ci preoccupiamo di NON eliminarlo per non incorrere in spiacevoli inconvenienti. Una volta però non era così, 20K (0,02 Mb) erano le dimensioni medie di un file e un intero sistema operativo occupava solo 200k.
I 520K di EXORdisk erano dunque più che sufficenti per gestire un sistema operativo e i propri files, inoltre,  passare ora da un  Editor ad un Compilatore diventerà finalmente una questione di pochi secondi e non più di minuti!!!! Immaginate, da 15-minuti a 3-secondi, un sogno che permise finalmente di sviluppare codice sempre più complesso ed in tempi sempre più brevi (un po' come quando con Internet si passò dai modem alla banda larga).
L’evento dei lettori magnetici creò dunque le condizioni per uno sviluppo esponenziale dei computer, essenzialmente grazie alla loro semplicità d'uso, alle prestazioni, ed alla possibilità di scambiare dati, informazioni e librerie informatiche.

MOTOROLA EXORset
Exorset
EXORset
User's Guide
Exorset
Abort
Dual Floppy
VIDEO TERMINALE
  Motorola EXORset-30 Motorola EXORset
Anno 1980 1982
Classe Sistema di sviluppo Sistema di sviluppo
Microprocessore Motorola MC6809 8/16bit Motorola MC6809 8/16bit
Frequenza 4 Mhz 4 Mhz
Ram 48 Kb (0,000048 Gb) 56 Kb (0,000056 Gb)
Drive Dual 5" 1/4 Floppy 80 KB SD Dual 5" 1/4 Floppy 320 KB DD
HD-10Mb Optional
Scheda Grafica Monocromatica 320x256 Monocromatica 320x256
Monitor 9" Monocrome - Fosfori verdi 9" Monocrome - Fosfori verdi
Porte Parallela Centronix, RS232 9600 baud max Parallela Centronix, RS232 9600 baud max
Sistema Operativo XDos XDos 4.0
Programmi XAssembler, Basic-M, Editor (non di linea), ROM Debugger XAssembler, Basic-M, Editor (non di linea), ROM Debugger
Nello stesso anno arrivò anche il Video Terminale, di cui però non abbiamo foto in quanto non sopravissuto ai vari traslochi :-(  .
Ricordo che era pesantissimo, tutto in acciaio verniciato, assolutamente monocromatico e in grado di visualizzare solo un set di caratteri a 5 bit, simile a quello in foto ma dal design molto  meno ricercato (Foto scaricata da internet).
EXORciser + EXORdisk + VideoTerminale: Ecco il primo Computer Desk.
Questo era EXORset, una novità, poichè grazie al suo XAssembler (per tutta la famiglia 6800) più coplilatori ad alto livello per Basic, Fortran, MPL e Pascal, fornivano un ambiente di svipluppo completo oltre a renderli una macchina molto duttile.
La vera novità, comunque, era la sua scheda video, finalmente grafica, e un nuovo sistema operativo, l'XDos, molto facile da usare e simile al più famoso MS-Dos ma molto antecedente.
Notare anche che EXORset, nel suo cabinet completo di Video, Tastiera, Unità disco e Sistema operativo dedicato, poteva effettuare anche funzioni di computer DESK.
L'opinione pubblica cominciava sempre più a comprenderne l'utilità, tanto che da qui in avanti la popolarità dei computer aumenterà in modo esponenziale.
Nel 1980 APPLE aveva già il suo COMPUTER DESK e nel 1982 Microsoft avrebbe presentato MS-Dos; il computer era ora destinato ad entrare non solo in tutte le aziende, ma ora anche in tutte le case.
Gli anni '80 si vedranno così il prolificare di una incredibile quantità di sistemi operativi, alcuni molto famosi e altri dalla vita molto breve. Tanto per citarne alcuni: XDos, VersaDos, MS-Dos, GemDos, DrDos, Unix, Windows, Apple-Dos, Mac OS, PCDOS, QDOS, ecc.
il 68000
Il microprocessore MC68000 di Motorola, nato nel 1980, fu molto più un microprocessore, diede addirittura vita ad una famiglia di microprocessori (68000 Family), ad  un core (core 68000) e ad un Bus (VME Bus).
Su questo micro, Motorola sviluppò anche il nuovo sistema operativo VERSAdos con funzionalità MultiTask ma che,  a differenza del suo micro, non ebbe egual successo; probabilmente la causa fu la mancanza di un ambiente di sviluppo simile a quello di EXORset.
Questo inizialmente rese le cose un po' complicate per i primi sviluppatori, probabilmente però Motorola aveva già capito che il modo di sviluppare stava cambiando ed  in effetti, da li a poco, nasceranno le così dette "terze parti" che, con i loro Cross-Compiler basati su piattaforma PC, ROM Monitor ed Editor evoluti, sostituiranno completamente i sistemi di sviluppo embedded.
Come si sviluppava un Progetto?
PC Portatili
Toshiba T3200 SX
PC LT3200-p0
PC LT3200-p3
PC LT3200-p2
PC LT3200-p4
PC T3200-SX p0
PC T3200-SX p3
PC T3200-SX p1
PC T3200-SX p2
LT3200
T3200SX
I primi PC Portatili, più che dei portatili erano dei trasportabili, per di più senza batterie. Ricordo che girare per aeroporti con quei 7 Kg sempre sulle spalle era una cosa tremenda, eppure appena usciti ebbero subito largo impiego.
Montavano display al plasma di cui il primo, l'LT3200, con un rapporto di contrasto solo sufficente, mentre secondo, il Toshiba, sempre Plasma ma con un rapporto di contrasto eccellente.
Per la verità, le due macchine uscirono più o meno nello stesso periodo, ma all'epoca i computer avevano un costo importante, quindi usava molto la moda di acquistare PC compatibili ad un prezzo inferiore, in questo modo però, ci si ritrovava spesso a dover ripetere l'acquisto poichè come quasi sempre accade nel mondo dei PC, il prezzo fa la qualità.
Il peso comunque continuava a rappresentare un problema, tanto da indurci ad effettuare anche l'esperimento del Quaderno Oliveti:
  LT3200 T3200SX
Anno 1989 1990
Classe PC Portatile PC Portatile
Costruttore Unknow Toshiba
Microprocessore Intel 80286 Intel 80386 sx
Frequenza Unknow 16 Mhz
Ram 640KB + 340KB 640KB + 1 MB  -  (Max 13Mb)
Drive 3" 1/2 Floppy 1,4 MB DD
HD 20MB
3" 1/2 Floppy 1,4 MB DD
HD 80MB
Scheda Grafica VGA VGA
Monitor 9" Monocrome - Plasma 10" Grayscale - Plasma
Porte Parallela, RS232 Parallela 2 x RS232
Peso 7,5 Kg 7,5 Kg
Sistema Operativo MS-Dos 3.1 MS-Dos 4.0
Quaderno Olivetti
Quaderno
Oliveti
Quaderno Olivetti
Quaderno Olivetti: Formato A5, Piccolissimo, Leggerissimo... Serviva a niente; l'unica cosa tecnicamente interessante era un MiniHD da 20Mb.
Il problema dei primi Portatili a LCD che all'epoca del Toshiba già esistevano, era il loro rapporto di contrasto, troppo basso e faticoso per chi doveva svilupparci sopra  tante ore di lavoro.
Ben presto però questa tecnologia risolse tutti i suoi problemi, offrendo in più il vantaggio di andare a batterie, tanto che alla fine, con l'evento degli LCD a colori, il plasma sui PC scomparve definitivamente.
In seguito, da Windows 3.1 a in avanti, di portatili presentati non si conteranno più.
Le prime schede Microprocessore, ovviamente erano molto più semplici di quelle di oggi, strutturate a 8 o 16 bit, magari qualche bit in più per gli indirizzi, non avevano le esasperate frequenze di oggi e le porte erano per lo più delle normali parallele o seriali RS232, ma non per questo più semplici da realizzare, anzi...
I CAD non esistevano, di conseguenza i progetti venivano realizzati su carta elevando così il rischio di errori di trascrizione.
Chip Decoder, Contatolri, Latch ecc. erano sviluppati con una catena di singoli componenti e non all'interno di gate array programmabili e un eventuale errore non era dunque correggibile.
I simulatori non esistevano e si procedeva sperando di non aver commesso errori di concetto.
I Master venivano realizzati nastrando manualmente una pellicola, quindi anche chi li realizzava poteva commettere errori, sommando così errori su errori.
I micro inoltre, non avevano ancora le evolute porte di debugging di oggi, quindi il debugger era in ROM,  il quale, fin quando la scheda non era funzionante, non era di nessuna utilità e anche le saldature dei componenti poteva creare problemi; problemi su problemi e certo non esistevano le moderne ispezionatrici ottiche.
Insomma... il primo avviamento di un nuovo progetto era sempre un delirio!
Ecco allora alcuni strumenti di debugging dell'epoca sopravissuti:
Tektronix 465
Video Terminale
Tektronix 465
Tektronix 465
Ovviamente l'oscilloscopio in un laboratorio non poteva mancare, sarebbe come un medico senza stetoscopio; di oscilloscopi quindi ne abbiamo consumati diversi, ma il Tek-465 è remasto un'icona fra gli strumenti da laboratorio e lo testimonia anche la sua lunghissima carriera.
100Mhz, due canali, 3 assi, doppia base dei tempi, analogico e tubo molto luminoso, ha dominato la scena per tutti gli anni '70 e si è difeso bene anche durante gli anno '80.
DOLCH LAM 3250
Analizzatore di stati logici a 48 canali
Un analizzatore di stati logici è uno strumento che memorizza  tutti gli stati logici (1 o 0) emessi da un chip con una frequenza dettata da un clock che può essere interno o esterno. Il numero di eventi campionati memorizzabili dipende esclusivamente dalla quantità di memoria dedicata.
Con questo strumento si possono per esempio registrare tutti gli eventi emessi su un bus dati da un microprocessore e verificare così la corretta esecuzione, o anche verificare la sincronizzazione di più segnali contemporaneamente; il tutto, ovviamente, solo su base digitale.
Insostituibile quando si facevano i primi passi di una scheda nuova, lo si utilizzava essenzialmente quando si era disperati poichè non era ne spicciativo ne divertente mettersi a collegare 40 ravvicinate sonde prima di poter fare un'acquisizione.
Tektronix TLA 704
Analizzatore di stati logici di seconda generazione
Oggi grazie ai PCB, i Simulatori, i Gate Array, Porte Debug dedicate e tecnologie di assemblaggio, questi strumenti hanno perso un po' la loro utilità, ma non completamente, tanto che ancora li troviamo implementati all'interno dei moderni oscilloscopi (magari con meno canali) realizzando così strumenti molto più duttili.
LAM 3250
TLA 704
1976
1980
1984
1989
1992
Oscilloscopio
Logic Analizer
Progettazione
Progetto su carta
Master nastrato a mano
Nastratura a mano
Moderno Master fotoplottato
Da sinistra verso destra:
- Particolare di uno schema realizzato su carta (quando non esistevano i CAD)
- Master realizzato a mano
- Particolare di una nastratura a mano
- Moderno Master Fotoplottato
Progetti senza CAD
Progetti senza CAD
Prototipaggio
Prototipo realizzato in laboratorio
Prototipo - Sistema di Connessione 3M
Particolare sistema di connessione 3M
Prototipo - Verifica "Punto a Punto"
Realizzazione di un prototipo
Fin quasi la fine degli anni '80, i sistemi di realizzazione di una nuova scheda erano basati su trascrizioni a mano; anche le realizzazioni dei master venivano eseguite a mano, di conseguenza un progetto doveva prima essere verificato in quanto in caso di errori, modificare un master non sempre era possibile. Si procedeva dunque realizzando prima un prototipo cablato e verificato,  quindi vi si effettuavano sopra test e modifiche e solo alla fine si procedeva con la masterizzazione.
Eventuali errori, ora potevano essere solo di masterizzazione i quali, essendo un lavoro manuale, non erano poi così rari.
Per Concludere
Accoppiatore Acustico
Prom Programmer SPRINT
Prom Programmer DATA I/O
FPGA Programmer
Alcuni strumenti da Laboratorio sopravissuti
Ed ecco per concludere alcune chicche!

Accoppiatore Acustico:
Foto 1
Veniva fornito dalla Telecom (all'epoca SIP) intorno la metà degli anni '80 in quanto già fornitrice di servizi telematici. All'epoca esistevano già i modem, ma erano abbastanza costosi, così l'azienda per incentivare il suo servizio forniva i più economici accoppiatori acustici.
Funzionava inserendo la cornetta del telefono nelle cuffie e questo ascoltava e traduceva in digitare il tipico suono del segnale dati, quindi faceva la conversione inversa per il segnale in uscita.
A tutti gli effetti era un modem con in più un auricolare e un altoparlante, delle due quindi più costoso... non ne ho mai capito l'utilità!
Aveva due setup: 110 o 300 bps

Prom Programmer:
Foto 2 e 3
Il primo, lo SPINT, uno dei primi PromProgrammer da PC, programmava memorie fino a 1 Mbit, era economico, portatile e funzionale; il secondo invece, il DATA I/O, era molto più moderno ma costosissimo, lentissimo, solo da laboratorio e fornito con una quantità di memoria non adeguata alla classe dello strumento (aveva un buffer di soli 4Mbit); a mio parere non valeva la metà di quello che costava.

ALTERA:
Foto 4
Con Altera arrivano i primi FPGA (Field Programmable Gate Array), circuiti integrati la cui funzionalità è programmabile; è l'era moderna!
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Quando i cad non esistevano
Museo
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